Sono intervenuta da Portavoce nazionale di Azione al Convegno di Insieme. Con Ernesto Galli della Loggia, Angelo Panebianco e Mario Morcellini ci siamo confrontati sull’attuale ruolo dei partiti e su quali siano le tematiche più sfidanti per chi vuole offrire una proposta seria al Paese. Concordo con quanto acutamente osservato da Ernesto Galli della Loggia: un punto fondamentale è che per essere seri bisogna prendere delle decisioni e questo inevitabilmente finirà per scontentare qualcuno, non basta infatti dire cosa si dovrebbe fare, ma bisogna anche proporre come e farlo. Con Azione cerchiamo di farlo sempre, si pensi al lavoro di ascolto che abbiamo fatto con la candidatura di Carlo Calenda a Roma e alle posizioni su rifiuti, pensioni e nucleare.
Come fatto notare da Angelo Panebianco, il bipolarismo è in una crisi profonda; anche quando in passato le istituzioni erano deboli, almeno venivano compensate da partiti forti. Oggi invece deboli sono anche i partiti. Non c’è altra via che rafforzare le istituzioni attraverso una riforma della Costituzione, che passi dalla modifica del sistema elettorale. Di grande interesse poi l’analisi di Mario Morcellini che ha sottolineato come le grandi problematiche che abbiamo vissuto in questi anni abbiano portato alla luce quanto sia necessario che la politica riassuma la sua funzione di indirizzo per il Paese, cosa che si è totalmente persa. I piccoli partiti si devono misurare alle urne ed è giusto che si faccia una ricognizione di tutte le culture politiche italiane che in questo momento sono represse dal meccanismo elettorale. Bisogna poi riavvicinare i giovani alla politica e ricominciare ad avere una scuola selettiva e forte.

Che dire, le criticità che ci hanno evidenziato sono sotto gli occhi di tutti, ma nonostante la fragilità e l’inefficacia dell’assetto istituzionale, che richiederebbero una riforma profonda; nonostante il declino dei partiti che lascia spazio da una parte ad esperienze deteriori di populismo inconcludente e dall’altra ad esperienze civiche frammentate anche quando hanno valore; nonostante l’urgenza di un sistema di formazione che faccia avanzare l’Italia, sempre più frenata da analfabetismo funzionale e rapporto distorto tra complessità della realtà e strumenti per affrontarla; nonostante questo quadro complesso, sono convinta che la fase post Covid offra un’opportunità straordinaria ai partiti.
Mentre fino a qualche anno fa la parola ‘partito’ indicava ‘il male’ dinnanzi alla degenerazione di un’epoca, oggi si assiste a un timido cambio di paradigma e le persone, certo disamorate, certo più lontane, iniziano a sentire il bisogno di gravitas; i cittadini, che di fronte a temi come l’emergenza sanitaria, la transizione ambientale, gli assetti internazionali cercano proposte credibili, coerenti, realizzabili; e gli amministratori, le persone con una responsabilità sociale, che capiscono che il civismo da solo non basta più e che servono partiti che tornino a fare il loro lavoro di identificazione dell’agenda per la politica e selezione della classe dirigente migliore. È importante che i partiti seri non cedano a scorciatoie e non manchino quest’opportunità di tornare a svolgere un ruolo per il Paese. Questo è uno dei motivi per cui è nata Azione e questa è la ragione per cui non cediamo mai alla critica sterile, ma poniamo sempre al centro studio, analisi e programmi.