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Formazione professionale, la vera cerniera tra Scuola e Lavoro

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La formazione professionale può e deve giocare un ruolo chiave nel rilancio economico-sociale del Paese. Per dare un futuro ai nostri ragazzi, per non costringerli a migrare verso altre realtà, per riportare l’occupazione giovanile a livelli accettabili.

Lo sa bene Engim San Paolo, una delle eccellenze nel campo della formazione che attraverso i suoi preziosi laboratori, riesce ogni giorno nella mission di trasmettere saperi tecnici a chi, un domani, potrà da subito metterli in campo. La Regione e gli enti locali, da parte loro, devono facilitare il contatto tra questo mondo e quello del lavoro, come già successo in questi anni con Engim. Un modello vincente, a cui ho avuto più volte il piacere di prendere parte, che deve essere esteso a tanti altri settori.

Ne abbiamo parlato nei mesi scorsi, durante l’incontro “Capitale umano, Territorio, sfide e opportunità”, a cui ho partecipato. Quello dell’occupazione giovanile, come sa chi segue il mio impegno, è un tema che mi sta particolarmente a cuore. Per questo ho proposto una legge sul diritto allo studio nel Lazio e sono tra i firmatari di un’ulteriore norma, rivolta a una platea di ragazzi tra i 14 e i 35 anni, pensata proprio per incrementare i livelli occupazionali, anche alla luce dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.

La Regione, da parte sua, porta avanti altri progetti come Vitamina G, il bando che dà energia alle idee degli under35, con un contributo di oltre 2,3 milioni di euro destinati a iniziative, modelli e proposte. Nello specifico si tratta di 100 progetti under35 premiati ciascuno con circa 25mila euro a fondo perduto. Le 100 idee vincitrici saranno supportate da Tutor che seguiranno sul territorio tutti i progetti e Vitamina G diventerà anche un hub fisico a Via Ostilia, 36 (Roma, Colosseo), un coworking dedicato alle ragazze e ai ragazzi per lavorare, incontrarsi, fare rete. Le 100 idee vincitrici saranno supportate da Tutor che seguiranno sul territorio tutti i progetti e Vitamina G diventerà anche un hub fisico a Via Ostilia, 36 (Roma, Colosseo), un coworking dedicato alle ragazze e ai ragazzi per lavorare, incontrarsi, fare rete.
Il bando, per altro, ha avuto un successo straordinario di partecipazione, con oltre 1.360 progetti presentati, di cui 1.029 ammessi alla valutazione, 64 finanziati, che diventeranno 100 nelle prossime settimane – grazie ad un ulteriore impegno economico che sarà varato dalla Giunta Regionale – distribuiti su tutto il territorio della Regione Lazio: 72 a Roma, 5 a Viterbo, 6 a Rieti, 10 a Frosinone e 7 a Latina, con il coinvolgimento diretto di 1.000 giovani laziali e con un impatto su oltre 10 mila persone interessate nelle attività progettuali. Sono progetti nel campo dell’imprenditoria, dell’associazionismo, della creatività, dell’arte, della formazione, dell’ambiente, delle energie rinnovabili, dei servizi e delle attività per i più fragili: una cura a base di intraprendenza che fa ripartire tutta la Regione, dalla Capitale ai grandi centri, fino ai piccoli comuni.

Abbiamo anche iniziative come GenerAzioniGiovani.it, ovvero l’ampio e trasversale programma della Regione Lazio di Politiche per i Giovani mirate a diversi obiettivi: all’orientamento, a sostenere i giovani talenti nelle varie arti e mestieri, a stimolare l’aggregazione dei giovani in luoghi fisici pubblici, a garantire il diritto allo studio, a supportare le nuove generazioni di imprenditori e makers, ad incentivare la mobilità giovanile nel territorio regionale-nazionale-europeo, a prevenire il disagio giovanile, ad amplificare l’accesso alla cultura e ai servizi, a favorire la nascita di strumenti di partecipazione democratica giovanile alla vita amministrativa/politica delle comunità o a combattere la fuga dei cervelli che attanaglia la nostra regione. I destinatari, anche qui, sono i giovani dai 14 ai 35 anni che vivono nel Lazio e le opportunità sono finanziate con risorse regionali, nazionali ed europee.

Misure importanti, a cui si aggiunge il lavoro di soggetti come Engim. Non dimentichiamoci infatti che, creando un contatto concreto con il lavoro, gli enti di formazione agiscono anche indirettamente sul contrasto al disagio giovanile.

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