Ogni trimestre chi gestisce una struttura turistica – da chi si limita ad affittare una camera in modo occasionale all’albergatore – trattiene ai turisti la tassa di soggiorno per poi versarla il trimestre successivo. Ad esempio, chi tra gennaio e marzo ha chiesto ai turisti che ci hanno visitato di versare il tributo, ha oggi in tasca alcune risorse (ovviamente in quantità proporzionata alle dimensioni della struttura), che a metà Aprile dovrà versare. Un modo immediato di dare una mano a questo settore in ginocchio a causa del Covid, è non chiedergli di pagare questo tributo. Dopo un confronto con gli operatori del turismo, interloquendo con governo e giunta regionale, la scorsa settimana ce ne siamo occupati.
Siamo contenti che, a partire da Roma Capitale, molti Comuni del Lazio abbiano raccolto e stiano assumendo la decisione di posticipare la scadenza, prevista per il 15 di aprile, del versamento della tassa, consentendo così la permanenza, nelle casse di attività davvero colpite dall’emergenza COVID_19, di un’utile liquidità. Uno sforzo significativo anche per i nostri Comuni, pure essi colpiti dalle conseguenze dell’epidemia.
Credo che vada fatto ancora un altro sforzo per riuscire a trovare una modalità e adeguate risorse per consentire che questo versamento possa essere completamente scontato, per il primo trimestre di un 2020 che tutti speriamo essere unico ed irripetibile, e quindi non essere versato neanche a Luglio.