Non è solo perché New York ce l’ho nel cuore, e per il fatto di averlo conosciuto di persona quando ero presidente della Commissione relazioni Internazionali del Comune, che ho gioito per la vittoria di Bill De Blasio, che ha battuto con il 66,5% dei voti la repubblicana Nicole Malliotakis. E neanche perché due giorni fa Bill inaugurava la sede Newyorchese di Sorbillo dicendo che è la pizza migliore del mondo (Link). Ma perché penso che possa far riflettere anche noi.
De Blasio è figura controversa, eppure nonostante tutto è riuscito a costruire un consenso personale praticamente impossibile da pareggiare. Come ha fatto? Per prima cosa, come nota il New York Times, de Blasio ha mantenuto diverse promesse fatte in campagna elettorale: l’economia cittadina in crescita e il tasso di microcriminalità in diminuzione, la costruzione di nuove case popolari a prezzi calmierati; l’investimento sulla scuola e l’asilo nido pubblico per 70mila bambini; la vicinanza a deboli e immigrati con la riforma della cosiddetta stop-and-frisk, la pratica di temporanea detenzione, interrogatorio e, a volte, fermo di civili in strada, per presunti reati come il possesso illegale di armi o il possesso di stupefacenti. Una pratica considerata discriminatoria verso le minoranze afro-americane e inutile (il 90% dei casi – indica uno studio del 2011 – ha sempre portato al rilascio della persona fermata, senza prove a suo carico) e il cui intervento ha rappresentato una promessa mantenuta da parte del sindaco. Servizi alle persone, solidarietà, promesse mantenute. Le elezioni si possono vincere anche così.
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