Il dibattito sulle primarie che dura da 289 giorni, non solo è inutile, ma dannoso perché distrae dalla costruzione di un’alternativa alla Raggi.
Luglio 2020: si propone comitato primarie per il sindaco di Roma con le forze civiche del centro sinistra; Settembre 2020, Monica Cirinnà si candida chiedendo le primarie ma del PD, seguita da altri bravi amministratori; Ottobre 2020, Carlo Calenda, che secondo molti iscritti del PD potrebbe rappresentare “il Draghi di Roma”, si mette a disposizione della città e l’unica domanda che riceve dalle forze del centro sinistra è: “ma cosa pensa delle primarie?”; Novembre 2020 Andrea Orlando, vicesegretario PD, spiega che le primarie non sono necessarie e che l’importante è individuare un candidato credibile; Dicembre 2020, Andrea Casu, segretario del PD Roma, spiega che le primarie sono necessarie a prescindere da candidati, coalizione, pandemia; Gennaio 2021 Claudio Mancini, deputato dem e tesoriere del partito capitolino, chiarisce che le primarie vanno fatte, ma in effetti non essendoci una coalizione chiara, saranno del PD; Febbraio 2021, a fronte dello spostamento delle elezioni, rese impossibili prima dell’estate a causa della pandemia, il segretario del PD del Lazio Bruno Astorre precisa che le primarie si faranno “se le condizioni sanitarie lo consentiranno”; Marzo 2021, Enrico Letta apre il dossier Roma e parla di primarie e coalizione come via maestra per eleggere il sindaco di Roma (con il piccolo particolare che allo stato attuale i due concetti – coalizione Letta, da 5stelle a Renzi e Calenda e primarie – si escludono; per fortuna a volte – quand’è intasata la via maestra – si esce al casello e si prendono le parallele). Nessuno nel PD, tranne qualche candidato in solitaria a onor del vero, si mette a parlare di temi, a discutere sul merito, a prospettare un percorso per la ripresa della capitale che preveda il cosa, il come, il chi…289 giorni a parlare di sé e del fare o non fare le primarie in pandemia e con chi, a prendere tempo con strumenti di distrazione di massa, a non parlare della città. La mia amica Serena, molto più brava del ceto politico romano evidentemente, negli stessi 289 giorni ha concepito e fatto nascere un bambino (diventando anche avvocato); mio papà ha avuto il tempo di vedere inventare il vaccino contro il Covid e farselo iniettare, e nella piazza dove ho fatto i miei studi universitari a New York hanno tirato giù la palazzina del dormitorio, per costruire da zero un polo per la ricerca che sia da volano per la ripresa per l’area sud di Manhattan.Immagino che i cittadini romani, storditi da una sindaca che inaugura la chiusura di una buca e firma accordi per cose che avverranno tra 10 anni, sommersi dai rifiuti, privati di servizi decenti e chiusi a casa senza un lavoro e senza risposte, depressi e sfiancati dalla pandemia, siano intrigati dal dibattito sulle primarie e lo seguano col fiato sospeso, vogliosi di affidare la città a persone con questa verve e questa propensione a risolvere i problemi reali.